Coaching e soft skill, la combinazione perfetta
Negli ultimi anni le aziende stanno spostando il focus dell’attenzione sulla natura umana del dipendente che non è più visto solo come strumento per la produttività. Lo stress emotivo e lavorativo può mettere sotto pressione anche il professionista più preparato, se alla base non ci sono delle soft skill allenate che gli consentono di resistere ai periodi difficili.
Le soft skill non possono essere apprese, ma possono essere potenziate: un aiuto che le aziende possono mettere a disposizione dei dipendenti è l’attività di coaching. Un coach è un professionista che aiuta i dipendenti di qualsiasi livello a riconoscere le proprie potenzialità e a esprimerle a pieno.
L’attività del coach e lo sviluppo delle soft skill è la combinazione perfetta per raggiungere gli obiettivi aziendali stabiliti dal leader.
L’obiettivo principale dello strumento del coaching è quello di creare un ambiente di lavoro armonioso, in modo tale da aumentare la produttività dei dipendenti.
Il coach deve possedere spiccate soft skill per essere in grado di ottenere la fiducia dei dipendenti che sta formando, in modo da poter comunicare gli obiettivi da perseguire e il percorso migliore per raggiungerli. Tuttavia, il coach non si limita a indicare i passi che vanno fatti ma ascolta attivamente i dipendenti per scoprire le sue esigenze e insegnare metodi attraverso cui raggiungere una piena crescita personale e professionale.
Cos'è un executive coach?
Affinché la sua attività riesca a produrre dei risultati, il business coach deve possedere delle particolari soft skill che gli permettano di comprendere le necessità dei dipendenti. È indispensabile che il business coach sappia ascoltare attivamente i dipendenti. È solo attraverso l’ascolto attivo che può individuare le vere debolezze su cui lavorare e i punti di forza da evidenziare, sia dell’azienda che del dipendente singolo.
Inoltre, deve essere in grado di coinvolgere le persone nelle attività di formazione proposte. La crescita di un’azienda può avere luogo solo se ogni ingranaggio, anche il più piccolo, è coinvolto nelle attività di coaching. Il coach deve avere spiccate doti comunicative per trasmettere le sue conoscenze. Una comunicazione efficace è il solo mezzo attraverso il quale è possibile spiegare ciò che si intende ottenere e collaborare per trovare il modo corretto per farlo.
La comunicazione è fondamentale anche per creare un dialogo tra business coach e il singolo dipendente: il coach non si limita a indicare la via corretta per la crescita dell’azienda ma coinvolge il dipendente, ponendo delle giuste domande alle quali il dipendente deve trovare una risposta che lo aiuti nella sua evoluzione.
Alla base del lavoro di un buon coach c’è l’empatia, che rientra nella sfera dell’intelligenza emotiva. La capacità di comprendere e gestire gli stati d’animo altrui è l’abilità primaria a cui deve ricorrere il professionista durante le attività di coaching. Riconoscendo le emozioni delle persone che sta formando, il coach riesce a porre le giuste domande per stimolare delle risposte emotive necessarie alla crescita.
Una sviluppata intelligenza emotiva è necessaria al coach anche per saper riconoscere i propri stati d’animo durante le attività di formazione, in modo che i sentimenti non intralcino il suo lavoro.
L'importanza di un coach in azienda
Un’azienda che desidera crescere e diventare competitiva nel proprio settore ha bisogno di concentrare l’attenzione sul singolo individuo. Perché si riesca a raggiungere il successo aziendale, ogni dipendente deve saper riconoscere le proprie potenzialità e l’importanza che ricopre nell’azienda.
Il lavoro di un coach è fondamentale in questo senso. Un professionista di coaching aziendale è in grado di far crescere a livello umano e professionale ciascun componente dell’azienda per creare un ambiente di lavoro sano e che aumenti la produttività.
L’intervento del coach è indispensabile anche per i vertici di un’azienda: può intervenire sul lavoro del leader in modo da migliorare le abilità di comando e creare armonia tra il capo e i suoi dipendenti.
Un coach aziendale è fondamentale per:
- aiutare i lavoratori a gestire i cambiamenti continui della realtà lavorativa. Se si verificano dei cambiamenti importanti negli assetti aziendali, la produttività dei dipendenti può risentirne. L’intervento di un coach può aiutare a gestire in maniera consapevole ogni trasformazione
- Aiutare ogni dipendente a sfruttare il proprio potenziale. Può capitare che un dipendente dell’azienda non conosca a fondo le proprie qualità da mettere al servizio dell’azienda. Il coach è in grado di far scoprire al dipendente il potenziale inespresso per favorire la sua crescita personale e, di conseguenza, quella dell’azienda.
- Migliorare l’abilità di problem solving attraverso delle attività che stimolano il pensiero creativo dei dipendenti in modo da riuscire a risolvere tempestivamente le situazioni critiche che si verificano quotidianamente in un’azienda.
- Migliorare l’ambiente di lavoro. Lavorare sul lato umano dei dipendenti comporta dei benefici anche sul piano della produttività. La collaborazione tra i vari reparti di una stessa impresa, resa possibile dalle attività di coaching, aiuta a migliorare le prestazioni lavorative.
- Motivare i dipendenti. Il principale vantaggio di un coach aziendale è migliorare la motivazione dei dipendenti al lavoro. Oltre che lavorare sull’intero organico aziendale, un bravo coach crea dei rapporti con il singolo dipendente per lavorare sulla motivazione di ciascuno.