Problem solving: che cos’è, a cosa serve e come accrescere questa competenza
Problem solving, che tradotto dall’inglese significa risoluzione dei problemi, indica la capacità di affrontare situazioni critiche e trovare delle soluzioni creative ai problemi che possono verificarsi durante il lavoro.
Il procedimento di problem solving parte nell’individuare una criticità e analizzare le cause che l’hanno scatenata, successivamente vanno studiate tutte le possibili strade che conducono a una soluzione e infine, compiere la propria decisione e valutare gli effetti che ha sul problema.
Questa soft skill è sempre più imprescindibile nel mondo professionale: il mondo del lavoro sta cambiando in maniera repentina grazie alla diffusione capillare di strumenti digitali. Per questo motivo c’è bisogno di professionisti che sappiano gestire tutti gli inconvenienti che derivano dall’utilizzo di queste nuove tecnologie.
La capacità di problem solving mette in luce anche ulteriori abilità utili per ottenere successo nell’ambiente lavorativo. Difatti, per giungere alla soluzione migliore e più efficace per un problema c’è bisogno di mostrare capacità analitica per studiare al meglio il problema, la capacità di saper resistere allo stress che gli inconvenienti possono generare e, non da ultimo, possedere creatività che permetta di trovare soluzioni non convenzionali a problemi complessi.
Come tutte le soft skill, anche la capacità di risolvere i problemi è un’abilità innata e non può essere trasmessa. Tuttavia, esistono molteplici metodi che permettono di sviluppare e accrescere questa competenza in modo da essere sempre più efficienti sul lavoro.
Scopriamo nel dettaglio perché la capacità di problem solving sta diventando così fondamentale nel mondo lavorativo e quali sono gli esercizi e i metodi più efficaci per potenziare questa abilità.
Perché è importante
Il problem solving è al centro di ogni evoluzione del mondo lavorativo. Quest’abilità permette di analizzare la realtà e scoprire il metodo migliore per ottenere un risultato favorevole.
È chiaro perché la capacità di problem solving è una delle abilità più richieste dai datori di lavoro: permette alle aziende di porre rimedio alle difficoltà lavorative e di raggiungere nuovi obiettivi in modi creativi, ottimizzando tempo e risorse dell’azienda e dei clienti.
Mettendo in campo questa competenza, vengono impiegate anche altre soft skill che migliorano l’ambiente lavorativo e aumentano la produttività. Quando si presenta un problema, essere in grado di fronteggiarlo in maniera lucida contribuisce a mantenere un ambiente lavorativo rilassato, allontanando lo stress e facilitando il lavoro dell’intero team. Inoltre, permette di mostrare la propria logica e creatività, abilità fondamentali in ambito lavorativo.
Oltre a essere necessario per risolvere situazioni complesse, sviluppare la capacità di problem solving aiuta a evitare che le stesse criticità si verifichino nuovamente, sfruttando le precedenti esperienze.
Inoltre, aiuta ad adattarsi a un ambiente in continuo cambiamento e a sfruttare quest’evoluzione a proprio vantaggio.
L’abilità di problem solving può dare una spinta alla propria carriera ed è un requisito necessario se si desidera ricoprire ruoli senior all’interno di un’azienda. È uno dei primi aspetti presi in considerazione perché proporre soluzioni in maniera veloce ai propri collaboratori aumenta la credibilità del leader e, di conseguenza, rende più veloce il lavoro.
In quanto soft skill, il problem solving non può essere insegnato, eppure sviluppare questa capacità aiuta a risolvere i problemi, anche quelli particolarmente complessi e difficili, in maniera più veloce mantenendo inalterata l’efficienza delle soluzioni.
Come migliorarla
Il problem solving è una capacità che può essere migliorata con un buon allenamento mentale. Un metodo valido per accrescere questa competenza è esercitare il pensiero laterale. A differenza del pensiero verticale, aiuta a osservare la realtà da diverse prospettive per trovare soluzioni difficilmente raggiungibili altrimenti. Per affinare la propria capacità di problem solving si può:
- adottare nuovi punti di vista, un valido aiuto per sviluppare l’empatia che è fondamentale quando si collabora con altre persone. Osservando i collaboratori si possono apprendere dei nuovi metodi per rispondere alle difficoltà lavorative.
- Affinare la propria intelligenza emotiva. Sfruttare la capacità di utilizzare le proprie emozioni consente di conoscere in maniera approfondita la realtà circostante, così da non farsi condizionare dall’ansia e dalla preoccupazione che una criticità può generare.
- Approfondire e estendere le proprie conoscenze tecniche che costituiscono la base per la ricerca di soluzioni a ogni problema.
- Praticare esercizi che aiutino ad ampliare le proprie prospettive, come i role play o la stesura di un diario delle idee in cui annotare pensieri che possono tornare utili per la risoluzione di un problema futuro.
- Stabilire i passaggi necessari per la risoluzione di un problema. In questo modo, quando sarà necessario si avrà a disposizione già un percorso tracciato da seguire, senza rischiare di accumulare ulteriore stress.
- Concentrare l’attenzione sulla soluzione e non sul problema. Adottare un atteggiamento positivo aiuta a cambiare punto di vista e a trovare nuove soluzioni.
- Avere fiducia nelle proprie capacità e in quelle dei collaboratori.
- Non farsi prendere dall’ansia che rende più difficile trovare la giusta soluzione ai problemi.
- Lavorare in gruppo. Confrontarsi con i collaboratori e ascoltare tutte le proposte e le idee, velocizza il processo di problem solving e aiuta a giungere più velocemente a una soluzione.